Vola Golondrina, un giallo a corrente alternata con la Storia.
Con il nuovo romanzo Vola Golondrina, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli festeggiano, a distanza di 25 anni da Macaronì (1997), le loro “nozze d’argento” in giallo. È un ritorno all’ambientazione storica, come non era più successo da quel loro primo libro insieme. Tornano gli anni Trenta, mentre il maresciallo dei Carabinieri campano Benedetto Santovito, esiliato in un piccolo borgo dell’Appennino Tosco- Emiliano, potrebbe essere il “padre” della giovane Penelope Rocchi detta Lope, venticinquenne, giornalista praticante nella redazione di un giornale bolognese: bella e impossibile, risoluta e impertinente. Fra Italia, Francia e Spagna è la Storia forse la vera protagonista del libro: dagli anni del fascismo e della Guerra Civile spagnola, con le Brigate Internazionali di anarchici e comunisti che lottano per la libertà e la democrazia, alle difficili e incerte elezioni parlamentari italiane del 1948 e del 1972. Il romanzo prende avvio proprio nell’imminenza delle elezioni di maggio dei primi anni Settanta: l’indagine è sull’omicidio del camerata Richeldi, candidato del MSI-DN in un paese immaginario dell’Appennino, Montefosco. È un dongiovanni impenitente e sciupafemmine, con un passato di atroci violenze e un presente di loschi traffici, tanto da essere inviso al suo stesso partito che l’ha candidato. In un clima di lotta fra le opposte fazioni di comunisti e neofascisti, si aggiungono anarchici come Rivo detto Bakunin, il meccanico che aiuterà Lope a dipanare, fra reticenze e fulminanti rivelazioni, la matassa degli indizi: a cominciare dall’anonimo motociclista, in sella a un sidecar, che squarcia la notte con le note di una canzone. Al centro sta però la storia d’amore fra il suo amico Pietro e una combattente antifranchista per la democrazia e la libertà in Spagna, col nome di battaglia “Golondrina”. Il frutto di quell’amore porterà sulla strada giusta Lope. Ma il romanzo travalica il genere del “giallo” per il riferimento esplicito al giovane George Orwell di Omaggio alla Catalogna, con alcuni brani utilizzati come incastri narrativi: una “discesa in campo” per difendere la libertà e la democrazia, anche di Guccini e Macchiavelli. Vola Golondrina si rivela così un Giallo a corrente alternata con la Storia, dove scosse e cortocircuiti mantengono in allerta il lettore sul filo della tensione e dei colpi di scena.
Paolo Fabrizio Iacuzzi, editor del libro
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