Lidia Ravera: ecco il mio nuovo romanzo
Ed eccomi qui, per la trentacinquesima volta sui banchi delle librerie, con un romanzo diverso da tutti gli altri: a scrivere non è una donna adulta e mai riconciliata, magari alle prese col Terzo Tempo, ma un ragazzino di 15 anni, intelligente anche lui, anzi, quasi geniale, che quegli adulti li osserva, li giudica e li racconta.
Indossare lo sguardo di un personaggio che ha tutta la vita davanti e pochissima dietro, mi ha divertita e mi ha guidata nell’arduo percorso di una sorta di autocritica che corre sotto la storia fino alle ultime pagine, dove si racconta, per titoli, l’approssimarsi della catastrofe ambientale (e non solo)
È la terza volta che assumo il punto di vista di un adolescente: la prima volta si trattava del diario di Rocco e Antonia, sedicenni, nel pieno degli anni Settanta del secolo scorso (Porci con le ali, con i suoi tre milioni di copie vendute in 47 anni e le incalcolabili edizioni pirata). La seconda si trattava di Nessuno al suo posto, un romanzo del 1996 dove un nuovo Rocco, quattordicenne, fa i conti con la morte di un padre che non faceva il padre e finisce con una madre che non sa fare la madre.
La prima volta ero una ventenne, la seconda una quarantenne.
Adesso sono una Grande Adulta.
Più si allunga la distanza generazionale fra me e il mio avatar letterario più il gioco si fa ardito. E sorprendente.
Lidia Ravera