A spasso per il Medioevo con un ragazzo di nome Boy
Europa, anno del Signore 1350. Ragazzo è un orfano “speciale” con il potere di parlare agli animali e una grande gobba sulla schiena, che è per lui motivo di sofferenza ed esclusione da parte dei coetanei. Nella speranza di trovare una cura al suo problema, il giovane decide quindi di seguire il tenebroso pellegrino Secundus partendo per un viaggio rocambolesco alla ricerca delle sette miracolose reliquie di San Pietro.
In “Storia di Boy” Catherine Gilbert Murdock riesce a intrecciare un’avvincente storia di avventura e di amicizia con le vicende della Storia con la S maiuscola, quella dell’Europa del XIV secolo, infiammata dalla peste e avvelenata dalla superstizione. Il risultato è un arazzo ricco di colori, dove ogni dettaglio si inserisce con precisione nel disegno complessivo della trama, che vede scorrere pagina dopo pagina una lunga processione di cavalieri, signori, banditi, ladri, fantasmi e animali fantastici, ognuno con il proprio carico di insidie e di sfide. “Storia di Boy” è infatti un racconto pieno di azione che riserba sorprese dall’inizio alla fine e che, sotto le maglie dell’avventura più sfrenata, nasconde però un insegnamento prezioso quanto attuale: nei rapporti, come nella vita, bisogna sempre guardare oltre le apparenze ingannevoli.
Affermata autrice di romanzi fantasy e libri per ragazzi, la Murdock è da sempre una grande appassionata di Medioevo, periodo ricco sì di fascino ma anche di grandi contraddizioni, inestricabile groviglio di fede e di magia, di coraggio e di paure. Tutti ingredienti che troviamo anche in “Storia di Boy”, mescolati con cura e sapientemente distillati dalla scrittrice statunitense, che ancora una volta dimostra di possedere la formula alchemica per dominare l’arte del racconto e plasmare un’avventura appassionante, emozionante ma anche educativa.
“Storia di Boy” è un romanzo da divorare a casa e da rileggere con calma a scuola, una lettura interdisciplinare che si presta a diversi livelli di interpretazione e che fornisce ai giovani - ma anche agli adulti - qualche arma in più per sconfiggere le false credenze e gli stupidi pregiudizi che ancora oggi ci portiamo appresso come un fastidioso fardello sulle spalle.