Zero pensieri: non lasciamoci dominare da pensieri inutili e dannosi

Zero pensieri: non lasciamoci dominare da pensieri inutili e dannosi

Abbiamo incontrato Giuseppe Cloza per parlare con lui di "Zeropensieri", il suo nuovo libro che offre un aiuto concreto e suggerimenti pratici per abbandonare i pensieri negativi e trovare serenità e tranquillità. Dopo i suoi "MYO", "Felicità in questo mondo" e "Lifefulness", con "Zeropensieri" Cloza propone un percorso in 10 passi per vivere in modo più semplice, senza essere schiavi dei pensieri ossessivi e ansiogeni generati dalla nostra mente.


Perché "Zeropensieri"? Il pensiero non è proprio quello che ci caratterizza come esseri umani?

 

I pensieri sono una buona cosa, ma solo se non ci dominano. Non possiamo fare a meno di loro ed è inutile cercare di liberarsene o di combatterli; possiamo però cercare di eliminare il più possibile quelli inutili e di trovare modi pratici per evitare di accumularne di nuovi. Siamo tutti degli accumulatori seriali di pensieri inutili e questo ci imprigiona.


Passiamo la metà della vita immersi nei pensieri e l’altra metà a lamentarci di quello che producono nella nostra mente. Alla fine, perdiamo un sacco di tempo a preoccuparci di cose che non succederanno mai.

 

C’è un motivo per questo: fin da quando vivevamo nelle caverne, la nostra mente è stata progettata per la sopravvivenza. Individuare in anticipo un pericolo o una minaccia ci permetteva di sopravvivere. Fuori dalla caverna non potevi certo “grugnire” poesie d’amore al chiar di luna perché il rischio era che ci fosse una tigre nel cespuglio e che ti divorasse all’istante.

 

Così il nostro cervello si è sviluppato cercando di prevenire i pericoli e le minacce, e questo è stato utile alla sopravvivenza. Noi non siamo cambiati, perché l’evoluzione ha dei tempi lunghissimi, mentre tutto il resto intorno a noi è cambiato.

 

Da queste considerazioni è nato "Zeropensieri", il cui sottotitolo è 10 passi per tornare a quando il futuro era semplice.

 

Spero che la maggior parte di noi abbia sperimentato la sensazione che il futuro potesse essere semplice, magari quando eravamo piccoli. Nel libro parlo della condizione meravigliosa dell’infanzia quando la preoccupazione principale poteva essere quale sarebbe stata la merenda. Noi pensiamo di non poter mai tornare a una condizione del genere.

 

Parto proprio da lì, e spiego perché i pensieri ci ostacolano e perché è inutile cercare di combatterli. C’è una parte della mente, in effetti la più potente e inconscia, che si arrabbia moltissimo se cerchiamo di combattere i pensieri con la razionalità. Si impermalosisce e si vendica.

 

Dopo questa parte introduttiva do una serie di consigli pratici, altrimenti rimarrebbero solo discorsi inutili. La seconda parte si intitola, infatti, “Ora che si fa”?

 

Propongo un percorso molto semplice, suggerendo cosa fare e cosa non fare, per non cadere sempre negli stessi errori. Non puoi cambiare la mente utilizzando la mente e combattere i pensieri con altri pensieri. Per essere efficace il percorso non può essere fatto di propositi (“Voglio fare questo”, “mi impegno a fare quest’altro”). Bisogna piuttosto aggirare la mente con una serie di azioni. Io ne ho individuate 10.

 

C’è un protagonista speciale in questo libro, un personaggio da usare come modello…

 

Si tratta di Teo. Lui è un vero maestro di Zeropensieri, un grande saggio per cui il futuro è molto semplice. Ad esempio non può provare rancore. In lui i pensieri non rimangono attaccati e in un attimo torna ad essere felice. È capace di manifestare un amore senza condizioni, mentre noi poniamo continuamente delle condizioni. Diciamo: “noi ti amerò se fai questo…” o “se fai questo sei bravo se no meriti la punizione…” e via di seguito. Teo è naturalmente capace di vivere una vita semplice. Poi, certo, ha anche altre caratteristiche: è alto 25 cm e ha quattro zampe, assomiglia a un bassotto anche se non lo è, e ha le orecchie dritte come un doberman. Ma queste sono quisquilie.
Quel che conta è che Teo è il maestro di Zeropensieri, un modello da seguire.

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