L'ananas no, il giallo romagnolo di Cristiano Cavina

L'ananas no, il giallo romagnolo di Cristiano Cavina

Manolo Moretti: 51 anni, un passato da poliziotto, un presente da pizzaiolo, un segreto da nascondere e un talento infallibile per cacciarsi nei guai. È lui il protagonista de L'ananas no, il primo giallo di Cristiano Cavina. E lo troviamo irresistibile.

 

Come è nata l’idea di scrivere questo libro? Che cosa ci fa un ex sovrintendente della polizia penitenziaria tra forni a legna e palline d’impasto?

 

È nato in un bar di Faenza, parlando con la mia editor, Giulia Ichino. Non so come sia venuto fuori il giallo, a me piace un sacco il genere ma non l'ho mai scritto. Lei ha detto una cosa tipo: non sarebbe male un giallo ambientato in Romagna, in una pizzeria. E a me è venuto in mente che per alcuni anni ho lavorato in pizzeria con un ex sovrintendente di polizia in pensione che faceva il pizzaiolo. E subito dopo mi è venuto in mente la frase l'ananas no.

 

Il suggerimento della tua editor è stato dunque accolto, visto che il sottotitolo del libro è proprio Un giallo romagnolo. Ci spieghi in che modo la Romagna è al centro del libro?

 

La Romagna...beh, io sono nato qua, un po' la conosco, ma mi son preso la libertà di inventare una località in riviera collocata tra Cervia e Lido di Savio, perché se lo ambientavo in un paese vero poi mi sgridavano tutti per le imprecisioni. La Romagna è lo sfondo e il carattere della storia, la cadenza, e l'attitudine un po' permalosa un po' gradassa alle cose della vita...

 

Se Moretti fosse una pizza quale sarebbe?

 

Lui mangia rigorosamente solo pizze al salame piccante e peperoncino, ma se fosse una pizza sarebbe una spinata squacquerone prosciutto e spine di rovo.

 

Ci dici tre ragioni per leggere l’Ananas no?

1) Perché la carne è triste e ahimè ho finito tutte le pizze (parafrasando Mallarmè).

2) Perché no?

3) Tiene compagnia, come essere vicini d'ombrellone a un romagnolo.

 

L’ultima domanda che poniamo a Cristiano Cavina è d’obbligo.

 

Quando eri tu dietro al bancone come reagivi a chi ordinava una pizza con l’ananas?

 

Oh io ero di quei pizzaioli bravi nel loro mestiere ma senza la vocazione del martire, tutto mi mandava sulle furie. Ogni minima variazione agli ingredienti del menù mi allontanava dalla grazia di Dio

 

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