Il prezzo della purezza. Il nuovo thriller firmato da Vito Franchini

Il prezzo della purezza. Il nuovo thriller firmato da Vito Franchini

Il prezzo della purezza è terzo libro della serie che ha come protagonista una "coppia" investigativa indimenticabile, quella composta da Sabina Mondello e Nardo Baggio. Dopo Il Predatore di Anime, pubblicato nel 2021, e Il 9 che uccide l'anno successivo, l'autore, Vito Franchini si era preso una parentesi storico-avventurosa con Tigre d'Africa uscito nel 2023.

In questo nuovo thriller la Mondello, dirigente della Mobile di Verona, è alle prese con un caso delicatissimo: una bambina italo-algerina è stata rapita dal padre per essere sottoposta alla pratica dell'infibulazione. È essenziale trovarla prima che questo avvenga e per farlo sarà necessario chiedere nuovamente l'aiuto di Nardo, capace di ottenere giustizia agendo al di fuori delle istituzioni. Il rapporto tra i due protagonisti è intenso e ambivalente. Abbiamo incontrato l'autore e ne abbiamo parlato con lui.

 

Nardo e Sabina tornano assieme per una nuova avventura, questa volta ambientata principalmente in Africa. Cosa dobbiamo aspettarci questi due personaggi, decisamente fuori dall'ordinario?

 

Nardo e Sabina sono tanto diversi quanto complementari. Si evitano, in qualche modo, consci dell'influenza dell'uno sull'altra, non sempre positiva, ma si cercano non appena il "sistema" va in tilt, e gli ordinari canali istituzionali non garantiscono l'applicazione di ciò che per loro conta più di ogni cosa: la giustizia. In questo caso non ci sono indagini o misteri, ma una bambina con gli occhi del colore del deserto, Medina, da salvare da un destino ignobile.  

 

Un romanzo che parla di Africa: un continente che conosci bene. Quanto hai attinto dalla tua esperienza?

 

Sono recidivo: parlo solo di cose che ho vissuto o che conosco come le mie tasche. In questo caso ho ambientato parte della trama in paesi del nord Africa dove ho vissuto per tanti anni, da ragazzino. Molte scene si svolgono in luoghi che ho frequentato, o addirittura nelle case in cui ho vissuto. Ricordo bene quelle terre, con molto affetto, e rievocarle è stato un po' come celebrare le scelte di vita dei miei genitori, due viaggiatori instabili che mi hanno fatto vivere avventure straordinarie. 

 

La pratica dell'infibulazione è una tragica realtà...

 

... che si conosce troppo poco, aggiungerei. Non ne sapevo molto, prima di approfondire l'argomento per questioni narrative e, come spesso accade con gli temi che tratto nei miei libri, anche in questo caso mi sono accorto che talvolta la realtà supera la fantasia. Ho tentato di trattarla con tatto, ho studiato a lungo e raccolto testimonianze crude e dirette. Di certe cose occorre parlare, anche se sembrano lontane da noi. Non lo sono, purtroppo. 

 

Cosa ti piace di Sabina, cosa ti piace di Nardo?

 

Mi piace l'evoluzione che hanno avuto nel corso dei tre romanzi. Mi sono in parte affidato ai consigli e alle critiche dei miei lettori: Nardo parla meno, è più umano, meno stentoreo, dimostra paure e fragilità. Sabina, al contrario, nonostante l'attrazione magnetica per il suo "predatore di anime" - che non cesserà mai - è cresciuta ed è molto più stabile. Il suo ruolo nella trama non è di rincalzo, ma risulta a dir poco determinante, in diversi momenti. Lei continua a piacermi molto, lui probabilmente, nel mondo reale, mi starebbe un po' sulle scatole. Troppo uguale a me...

 

Come ti prepari a scrivere i tuoi romanzi?

 

Io ho sempre una storia in corso di stesura, un paio temporaneamente accantonate, e una dozzina di idee in testa. Quando arriva il momento e vengo colto dalla frenesia creativa, le notti si accorciano e le mie dita viaggiano a ritmi sconsiderati. Le storie si uniscono, le linee narrative si delineano, e gli studi di approfondimento che conduco con tenacia mi forniscono dettagli succosi da usare come condimento. Non c'è una vera e propria preparazione, io non mi faccio schemi o strutture. Improvviso, mi lascio investire dall'onda, e il risultato è sempre sorprendente. Leggendomi, talvolta, mi domando chi abbia preso possesso delle mie mani per "buttare giù" con tale naturalezza capitoli, dialoghi, colpi di scena. Manco di metodo, lo ammetto, ma finché funziona io me la godo. 

 

 

Vito Franchini, origini mantovane, natali persiani, trascorre l'infanzia all’estero. Un titolo accademico, un lavoro avventuroso, riversa nei suoi scritti le sue esperienze di vita e professionali, e le passioni di sempre: musica, antropologia, Africa. 

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