I disobbedienti del Mondo Nuovo: un inno alla libertà

I disobbedienti del Mondo Nuovo: un inno alla libertà

Autrice di gialli, di graphic novel, di romanzi per ragazzi, Patrizia Rinaldi è un'autrice poliedrica che ama confrontarsi, e con grande successo, con storie e generi letterari molto diversi tra loro. 

 

Con I disobbedienti del Mondo Nuovo Rinaldi racconta di un futuro distopico e della lotta di cinque giovani protagonisti pronti a sfidare regole ingiuste e a combattere per la libertà. 

 

Il tuo nuovo romanzo è ambientato nel Mondo Nuovo. Quali sono le sue caratteristiche? Cosa spinge i protagonisti del libro a disobbedire?


Il futuro ha ucciso la libertà, la regolare convivenza sociale e la democrazia. Il Mondo Nuovo, governato da un’oligarchia di tiranni, si ispira al modello sociale degli Hikikomori. La malattia della solitudine a ogni costo è ormai norma.
Quattro ragazzi sovrappeso, con il corpo disabituato a muoversi, vivono sigillati nelle loro stanze. Sopravvivono socialmente grazie al virtuale. Tutto è prevedibile nei loro giorni: i ritmi dei social (detti parlaconme), del sonno indotto, dell’ingozzarsi, delle luci artificiali degli schermi. Nei loro giorni non c’è posto per la vita vera, imperfetta e straordinaria.
Una legge ferrea, però, obbliga i ragazzi a frequentare per dieci giorni ogni tre mesi una scuola feroce dove sono costretti ad abbandonare ogni tecnologia, da cui ormai dipendono, e ad allenare i loro corpi. I tiranni hanno stabilito questo obbligo per preparare i pochi superstiti del Mondo Nuovo a prestare, in caso di necessità, servizio militare nelle Riserve, pascolo di Selvaggi e dei loro neonati da rubare.
Eppure i quattro ragazzi trovano la forza di disertare e con la disubbidienza comincia l’avventura a perdifiato nella realtà.


Chi sono i protagonisti del libro? Ce ne è uno nel quale ti riconosci maggiormente e perché?


James.G.3 è un irriverente geniale. Diserta perché è un maschio-femmina e il non essere ben definito non è concesso in alcun modo, Diserta perché è convinto di non riuscire nemmeno a respirare fuori dalla sua stanza. È goffo, è un campione indiscusso di seduzione nei parlaconme. È un fuorilegge della cultura, dell’apprendimento, della tecnica: competenze pericolose e punite con severità. Spero di poter essere contagiata dalla sua intelligenza e dalle sue conoscenze tecnologiche.


Silvina C.18 è la ragazza del segreto. Diserta perché non può rivelarlo. Il suo corpo non somiglia a quello degli altri: è più scattante, meno grasso, potente. Silvina non ha perso peli e capelli, come è successo ai suoi coetanei, e le sue unghie crescono a dismisura, lame ricurve e potenti. Nella vita comunitaria della scuola il suo segreto sarebbe scoperto e le farebbe fare una brutta fine. La ragazza ha un senso del dovere ostinato, esercita il corpo come non fa nessun ragazzo in cattività, ha una forza fisica e mentale straordinaria. Allena la sua resistenza, ogni giorno, come un atleta in prigione. E così ubbidisce a un destino di possibilità, che non sa ancora di avere. A Silvina ho appioppato il mio senso del dovere, povera (e salva) lei.


Ágota M.60 è la più bella tra le belle ed è malata di curiosità. Diserta perché non si adeguerebbe a tacere a comando, a ubbidire e basta, a subire gli ordini. La sua fissazione sono i perché e i percome. Il grasso in eccesso non è riuscito a rovinare la sua pelle, i suoi lineamenti. E, si sa, nella scuola dei contatti reali bellezza e curiosità suscitano sguardi che rendono la vita difficile. La curiosità di Ágota è anche la mia, me la porto appresso da che ho ricordo.

Normanno P.56 possiede troppe personalità e parla con troppe voci. Nella sua testa instabile prendono forma le voci dei mostri, degli insetti giganti, dei vecchi, dei giovani, di uomini giovani, di donne mature. Riesce a parlare persino il rumore degli oggetti. Questo frastuono lo ossessiona, lo rende fragile. Nella sua stanza domina a stento la pazzia, altrove non ci riuscirebbe, perciò diserta. Ma saranno l’avventura e l’amore a renderlo uno. Tutto intero. Normanno sono io quando mi sento a pezzi per poi tornare una, più o meno intera.

Nel Carcere di Massima Sicurezza incontreranno un bambino fantastico, Archimede W.1. Ha un piano per portare tutti via, non si sa se in salvo o magari in un’altra avventura. Lui è la telepatia, la strada per le conoscenze nuove, la memoria e l’intuizione. Vorrei somigliargli, è il codice armonioso tra innovazione e tradizione di ogni Nuovo Mondo.

Gli eroi di questa storia, disobbediscono alle regole imposte. La disobbedienza è dunque un valore?


Quando le regole dei tiranni sono criminali, disubbidire è un dovere difficile.

Raccontare un’avventura del futuro per parlare di argomenti attualissimi. Quali temi affronta il suo libro?

La guerra e i poteri feroci che la muovono;
le violenze per accaparrarsi le poche risorse rimaste;
la necessità di tornare a vivere insieme, di non essere sempre davanti a uno schermo e quindi a un sipario;
l’amore privo di finzioni e di imposizioni di altri;
il rischio di perdere le conoscenze dopo averle delegate solo alle macchine o a competenze troppo settoriali;
Imparare; il gioco e l’impegno della conoscenza. Magari tutti e due.
La ricerca delle libertà personali e il rispetto per le libertà degli altri.
E poi ancora libertà.

 

Patrizia Rinaldi è laureata in Filosofia e vive e lavora a Napoli. Ha pubblicato, tra gli altri, con Edizioni e/o, Sinnos, Lapis, El. È stata tradotta in Germania, negli Stati Uniti, in Ungheria e in Serbia. Alcuni riconoscimenti: Premio Pippi, Premio Elsa Morante, Premio Alghero, Premio Laura Orvieto, Premio Leggimi Forte, Premio Andersen Miglior Fumetto. Nel 2016 ha vinto il Premio Andersen Miglior Scrittore.

 

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