Il volume CAPIRE
come POTENZIARE LE ABILITA' LINGUISTICHE E COMUNICATIVE propone
un percorso di potenziamento con finalità rieducative,
utile anche nel setting riabilitativo, con materiali strutturati e
organizzati secondo un approccio graduato e multidimensionale, che possono
essere utilizzati in funzione delle specificità dei singoli.
STRUTTURA E CARATTERISTICHE CHIAVE:
Il volume contiene una
raccolta di attività pensate per essere utilizzate con bambini e
ragazzi che presentano una disabilità evolutiva e/o intellettiva indipendentemente
dall’origine/causa. Le proposte in esso contenute possono essere utili sia
con alunni che frequentano la scuola primaria, sia con ragazzi di
livello di scolarità superiore in base a una valutazione
individualizzata delle specifiche esigenze, per sostenere lo sviluppo di
competenze e abilità, rispondendo anche a una pluralità di bisogni formativi.
CAPIRE come POTENZIARE LE ABILITA' LINGUISTICHE E COMUNICATIVE è uno strumento
utile per tutti i professionisti clinici impegnati nei percorsi
di riabilitazione. Allo stesso tempo può essere utilizzato dall’insegnante
di sostegno ed esprime tutta la sua potenzialità in condivisione
con l’insegnante curricolare, poiché progettato in
un’ottica di inclusività.
Durante gli incontri
con il bambino si può scegliere, a seconda dei casi e delle abilità su cui si
vuole lavorare, di utilizzare due diversi contesti di
insegnamento per presentare le attività di potenziamento proposte nel
volume:
-
uno più
classico e strutturato, che presuppone di concentrarsi su un obiettivo alla
volta, seguendo le indicazioni operative e procedurali descritte per ogni
singola attività;
-
l’altro
basato sulla creazione di un contesto di insegnamento motivante e in ambiente
naturale, chiamato NET (Natural Enviromental Teaching).
Tutte le volte che si
lavora per potenziare la capacità di fare richieste e l’imitazione verbale, si
consiglia di privilegiare il contesto d’insegnamento NET, almeno nella fase
iniziale dell’intervento. Una volta che le abilità si sono consolidate, si può
invece aumentare il tempo dedicato all’approccio più strutturato, per proporre
attività che richiedono tempi di attenzione più prolungati. Si
consiglia di proporre al bambino le varie attività a tavolino sedendo
di fronte a lui, soprattutto se hanno luogo in contesti scolastici.
Tuttavia, sarà l’insegnante o il professionista a valutare se in qualche caso
sia preferibile utilizzare una modalità alternativa, come lavorare
seduti per terra su un tappeto.
Durante lo svolgimento
delle singole attività del percorso di potenziamento è fondamentale ricordare
che:
-
le risposte
errate date dal bambino devono essere ignorate, favorendo la produzione
della risposta corretta con aiuti (prompt) fisici o verbali (per ulteriori
dettagli sulle procedure di analisi comportamentale rimandiamo a Martin e Pear,
2002; Celi e Fontana, 2015);
-
le risposte corrette, invece, devono essere sempre rinforzate socialmente (per esempio
dicendogli: “Bravo!”, “Bene!”, “Super!”…), ricordando che lavorando con
soggetti con disabilità è necessario somministrare lodi e rinforzi con
frequenza ed enfasi maggiori che con soggetti normotipici. Talvolta si
rende necessario utilizzare rinforzatori tangibili per mantenere alta
la motivazione al compito.
Ma che cos’è il
rinforzo? Possiamo farne a meno? Il rinforzo è un principio naturale:
tutti noi viviamo, pensiamo, ci comportiamo, ci emozioniamo e ognuno di questi
aspetti della nostra esistenza può entrare in contatto con eventi gradevoli.
Questi eventi e stimoli piacevoli prendono il nome di rinforzatori:
approvazione e attenzione sociale, premi e ricompense, ma soprattutto, il
piacere intrinseco che sperimentiamo nello svolgere un’attività. I
rinforzatori, quindi, sono eventi o stimoli e il rinforzo è l’azione con cui
questi stimoli influenzano il comportamento.