Annabella Abbondante: un'irresistibile serie cosy crime. Intervista a Barbara Perna
Abbiamo incontrato Barbara Perna, autrice della serie di libri "cosy crime" dedicati all'intrepida Annabella Abbondante. I suoi sono libri divertenti e coinvolgenti, perfetti per chi ama i gialli ma preferisce evitare efferatezze, violenze e brutalità. Nei libri di Annabella, dunque, non mancano crimini, omicidi, misteri e indagini ma sempre raccontati con ironia, humor e un pizzico di romance.
Dopo La verità non è una chimera e L'essenziale è invisibile agli occhi, Annabella torna in azione con Il passato è una curiosa creatura e conquista sempre più lettori.
Nel terzo romanzo della serie - Il passato è una curiosa creatura - la trama si fa molto serrata e c'è molta più azione rispetto ai libri precedenti…
È vero, è stata una precisa scelta. La mia idea per la serie di Annabella Abbondante è quella di offrire al lettore romanzi dai “gusti” differenti. Come per le buone ricette, se con gli stessi ingredienti modifiche le proporzioni delle dosi, ottieni variazioni di sapore. Il piatto, Annabella Abbondante, la sua ironia, il suo coraggio, la sua cocciutaggine e la sua generosità, è sempre lo stesso, ma il sapore che ritroveranno in ciascun romanzo varia leggermente. Nel primo a prevalere era soprattutto la commedia, nel secondo i sentimenti e gli affetti, nel terzo Annabella si colora di avventura, malinconia e azione. Cosa succederà nel quarto?
Annabella ha origini campane anche se lavora in Toscana. Nel suo terzo romanzo conosciamo da vicino al sua famiglia. Quanto è ingombrante? E quanto è importante per capire il carattere di Annabella?
Un personaggio si costruisce per le sue relazioni con il contesto. Il “tassello” famiglia Abbondante è per Annabella un aspetto molto importante. La sua ingombrante famiglia, che nel primo volume appare soprattutto come fastidiosa e difficile da gestire, nel terzo si colora di doti umane. Solidarietà, tenerezza, capacità di essere e fare rete. I componenti della famiglia Abbondante smettono di essere macchiette e acquistano spessore. Li conosciamo non solo attraverso gli occhi, velati di pregiudizio, di Annabella, ma anche attraverso lo sguardo limpido di Ferruccio. E alla fine non possiamo che amare quella scomposta, pittoresca e rumorosa tribù che ha reso Annabella proprio quella che è.
Mettiamo da parte un momento Annabella. Qual è il personaggio che ami di più? E quello di cui ti diverti di più a scrivere?
Potrei risponderti che li amo tutti nello stesso modo, perché sono tutti figli miei. Ma la verità che ho un debole per Dolly (il cancelliere Paolo Saracino) che è una spalla comica perfetta per Annabella, un personaggio pieno di sfaccettature e variazioni di tono, che non ho ancora esplorato del tutto e ci riserverà ancora sorprese in futuro. E poi c’è Ferruccio Landi, che è un personaggio maschile non corrispondente ai canoni classici dell’eroe, ma che io apprezzo proprio per questa sua disarmante fragilità, pacatezza e normalità. Come mi scrivono le mie lettrici: più Ferruccio Landi per tutte!
Hai un rapporto molto stretto con i tuoi lettori. Ce lo racconti?
Io non sono quella che si definisce “una scrittrice di professione”. Sono un giudice, innanzitutto. Scrivo davvero soltanto per passione. Per me i lettori sono tutto, il riscontro da parte loro, le loro reazioni quando leggono le mie storie, l’effetto benefico che un mio romanzo può aver fatto a qualcuno in un momento difficile della sua vita, tutto questo per me è cibo per l’anima. Sembra retorico, ma è davvero sentito.
Con i miei lettori ho un rapporto quotidiano: appena posso mi dedico ai miei profili social dove curo interviste in diretta con scrittori e scrittrici che amo, propongo libri, pubblico video o brevi pezzi umoristici. E per questo ultimo romanzo, inoltre, ho avuto dieci meravigliose lettrici - le Alfareader, come le ho soprannominate -che hanno letto il romanzo man mano che si formava nella mia testa, pezzo per pezzo. E’ stata una esperienza entusiasmante. Da ripetere.
Ora che sei una scrittrice affermata, è cambiato il rapporto con i tuoi colleghi in tribunale?
I miei colleghi guardano con ammirazione ma anche talvolta con un pizzico di scetticismo questa mia passione per la scrittura creativa. Tutti siamo innamorati del nostro lavoro e forse loro non si spiegano perché io avverta il bisogno di “tradirlo” con un’altra attività. Ma io credo che il racconto della magistratura che faccio attraverso Annabella sia un altro modo per manifestare il mio amore per una professione nobile e importante come la mia.
Hai vinto l’ultima edizione del Festival Nebbia Gialla. Quest’anno sarai nella giuria del Mystfest di Cattolica. Per una scrittrice che ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2021 è un risultato straordinario. Che effetto ti fa?
Incredulità assoluta. Come direbbe mia figlia: proprio una figata!