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Descrizione
Il 29 novembre 1946, qualcuno bussa alla porta di un appartamento al primo piano di via San Gregorio, a Milano. È una fredda sera qualunque del Dopoguerra. Franca Pappalardo apre: attendeva quella visita. Con lei, in casa, ci sono i suoi bambini. Quella sera, però, nessuno richiuderà la porta. Il giorno dopo, la polizia irrompe nell’appartamento per trovare le terribili conseguenze di una
strage: Franca è stata brutalmente uccisa a sprangate insieme ai suoi figli. I sospetti si concentrano subito su Rina Fort, l’amante del marito di Franca, Pippo Ricciardi – che, ai conoscenti, presentava Rina come consorte: almeno fino a che Franca, insospettitasi, non era salita con tutta la famiglia a Milano da Catania. Le promesse di lasciare la moglie legittima erano cadute nel nulla, e Rina non lo aveva sopportato. Si tratta, quindi, un delitto passionale? O c’è qualcosa di più? Rina sostiene di non aver agito da sola, e le versioni che fornisce differiscono. Cosa è davvero accaduto, quella notte? E chi è, veramente, Rina Fort? Una belva con una sciarpa color canarino e guanti di filo nero, vendicativa e senza scrupoli? O una donna dal passato sventurato, che aveva cercato malamente, ma con fermezza, una propria errata felicità?
Con sguardo evocativo e penetrante, Marta Barattia ricostruisce la vicenda di un delitto e, insieme, la storia di una donna sullo sfondo di una Milano viva e livida, che porta ancora tutti i segni della guerra.
Marta Barattia è nata, suo malgrado, a Torino il 9 settembre del 1977 (si dice che sul lato destro della fronte sia ancora visibile il segno del forcipe). Pur sapendo da sempre di voler scrivere è brillantemente riuscita a non farlo per moltissimo tempo, ma ultimamente sta cercando di recuperare. Ha pubblicato racconti su alcune riviste, si è diplomata alla Scuola Holden di Torino e nel 2021 ha vinto una borsa di studio per la Sc...
Marta Barattia è nata, suo malgrado, a Torino il 9 settembre del 1977 (si dice che sul lato destro della fronte sia ancora visibile il segno del forcipe). Pur sapendo da sempre di voler scrivere è brillantemente riuscita a non farlo per moltissimo tempo, ma ultimamente sta cercando di recuperare. Ha pubblicato racconti su alcune riviste, si è diplomata alla Scuola Holden di Torino e nel 2021 ha vinto una borsa di studio per la Scuola annuale di Scrittura Belleville di Milano. Il suo non non-vero-lavoro, da vent’anni, è fare teatro con e per i bambini e i ragazzi condividendo il suo non-dignitoso-stipendio con un marito, due figlie e un cane. Non ha mai ...