A Ulassai un dialogo tra Mirò e Maria Lai

A Ulassai un dialogo tra Mirò e Maria Lai A Ulassai un dialogo tra Mirò e Maria Lai

Maria Lai e Joan Miró sono sempre stati profondamente legati a due isole del Mediterraneo: l’artista catalano ha intrattenuto un rapporto speciale con Maiorca, mentre le radici di Maria Lai affondano nella terra della Sardegna. Non si tratta solo di provenienze e di relazioni affettive con i rispettivi luoghi: le due isole infatti hanno plasmato il loro immaginario, spingendoli allo stesso tempo a cercare nuovi orizzonti. Miró ad esempio ha vissuto a lungo a Parigi, allora capitale delle avanguardie del Novecento, mentre l’artista sarda ha soggiornato a Roma e a Venezia, senza mai smettere di trarre ispirazione dai territori di origine. La mostra allestita a Ulassai e curata da Lola Durán Úcar e Marco Peri vuole quindi tessere un inedito dialogo tra i due protagonisti dell’arte europea e italiana del Novecento attraverso 70 opere rappresentative dell’universo immaginifico di Miró – tra grafiche, dipinti, libri, arazzi e pezzi unici prestati dalla Fundació de Arte Serra di Palma de Mallorca – che si affiancano alle opere tessili, ai libri d'artista e ai disegni che Maria Lai ha donato alla sua comunità nella Stazione dell'Arte di Ulassai. Ne risultano affinità espressive e interessi condivisi tra due artisti apparentemente lontani, ma uniti da connessioni immaginative e risonanze concettuali, oltre che da un ritmo poetico che attraversa le forme sciolte ed evocative di Miró, così come le narrazioni simboliche e profonde dei racconti tessili di Lai.

 

 

Il curatore Marco Peri afferma: “Il percorso vuole suggerire fili invisibili, affinità espressive e interessi comuni tra Joan Miró e Maria Lai. Sarà lo sguardo del pubblico a tessere connessioni immaginative e a scoprire risonanze concettuali tra i due. La prima sala della mostra presenta un manifesto poetico dei due artisti: saranno esposti due arazzi che testimoniano mondi che si osservano e si rispecchiano. Affascinati dai saperi artigianali, Miró e Maria Lai trasformano il disegno in manufatti tessili, da un lato, la forza dirompente del colore e l'astrazione poetica di Miró; dall'altro, il segno essenziale, rigoroso e geometrico di Maria Lai. Miró trae ispirazione dal sogno e dall'improvvisazione, mentre Lai affonda le radici nelle visioni e nelle storie della sua terra”.

Marta Santacatterina

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